Prudentia iuris
di Francesco Gentile

[57] Sarà facile riconoscere qui il testo dall’Enchiridio di Pomponio (D. 1,2,2,6) dove si parla delle Leges duodecim taburalum da cui cominciò a fluire quel “diritto che nacque senza scrittura, composto dai giureconsulti, che non si chiama con qualche particolare denominazione come le altre parti sono indicate con proprii nomi, date alle altre parti le loro peculiari denominazioni, ma si chiama con nome comune diritto civile”

[58] Dal D. 1,1,1,1.

[59] Dal De leg., 2,4,8.

[60] Dal D.1,1,10.

[61] Cfr, D.1,3,2.

[62] Da SVF II, fr. 35.

[63] Da SVF II, fr. 1005

[64] Benché non lo condivida del tutto, ritenendolo in parte pregiudicato da una non del tutto convincente riduzione del “caso” alla casistica, utilizzo il termine “situazione” nel senso ad esso dato da Romano Guardini perché è estremamente lucido nel definire le condizioni in cui opera la coscienza nel giudizio ed è in particolare illuminante la coscienza del giurista nell’esercizio della prudente considerazione del caso concreto. “Noi distinguiamo tra situazione e caso. (..) Caso significa una combinazione di uomini, di circostanze e di fatti nella quale non c’entro. Non mi impone doveri. Posso considerarlo da un punto di vista teorico. Situazione invece vuol dire un complesso di uomini, di circostanze e di fatti, dei quali io faccio parte: che mi riguardano; che esigono da me qualche cosa. Del caso posso non curarmi, ma della situazione no. Essa esige che io prenda posizione, che mi decida, che agisca. Ora, è appunto la situazione a dirmi che cosa sia il bene. Il comando di essere tradotto in atto da parte del bene, comprensivo di tutto e al tempo stesso affatto semplice, riceve di continuo, a ogni passo che faccio, un nuovo significato dalla situazione sempre nuova, che si riproduce intorno a me” (Da La coscienza [1980] di R.GUARDINI, tr. it. Morcelliana ed., Brescia 2001, p. 19-20).

[65] Cfr. De officis, 1, 7 di Cicerone dove si parla della giustizia, di cui la fides è indicata come fondamento, tanto che il giurista/filosofo arrischia un’etimologia, al modo degli Stoici, per cui fides sarebbe chiamata così perché fit (si fa) quel che è stato promesso.

[66] Dal Espiritu del Derecho romano di J.IGLESIAS [1980], tr. it. di M. Balzarini, CEDAM, Padova 1984.

[67] Dal De republica, 1,17.

[68] Cfr. Giustizia e carità in Discorsi intorno al diritto, vol. III, Cedam, Padova 1961, pp. 210 ss.

[69] Da Arte del diritto di F. CARNELUTTI, Cedam, Padova 1949, pp. 20-21.

[70] Dal De officiis, 3,10,45.

[71] Dal De officiis, 3,10,44.

[72] Dal Das Gute, das Gewissen und die Sammlung (1933), tr. it. La coscienza , Ed. Morcelliana, Brescia 2001³, p. 25.

[73] Cfr. più sopra la nota 41.

[74] Dal Salmo 113 b (115),

[75] Dalla “Internationale katholische Zeitschrift Communio”, XVI (1987), p. 265.

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