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LUIGI BENVENUTI, Interpretazione e dogmatica nel diritto amministrativo, Giuffrè, Milano 2002, pp. 302. |
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LUIGI BENVENUTI, Interpretazione e dogmatica nel diritto amministrativo, Indice: Prefazione; I. Il metodo giuridico tra ermeneutica ed epistemologia: 1.- Profili introduttivi, 2.- Breve excursus sulla scuola italiana di indirizzo analitico, 3.- Le ragioni di un confronto tra giuspositivismo ed ermeneutica. Alcune riflessioni sul meccanismo della comprensione, 4.- La nozione di sistema e il diritto moderno, 5.- Il contributo della tradizione giuspositivistica al problema del metodo, 6.- Importanza delle discipline regionali, 7.- L’ermeneutica giuridica tra dogmatica e teoria generale, 8.- In margine a un dibattito sul metodo nella scienza del diritto amministrativo, 9.- Segue: alcune puntualizzazioni conclusive, 10.- Prime conclusioni dell’indagine, 11.- La dimensione ontologica dell’ermeneutica, 12.- Alla ricerca di una nuova soggettività; II. La discrezionalità amministrativa e i suoi interpreti: 1.- Profili introduttivi, 2.- La controversia degli anni ’80 e il principio della Great Division, 3.- Il potere discrezionale nella prospettiva dell’ermeneutica, 4.- La nozione di iurisdictio, 5.- L’indirizzo gradualistico, 6.- Possibili ricadute di una concezione dell’interpretazione aperta al problema. Ambivalenze e attualità di alcuni studi degli anni ’30, 7.- Definizione di vincolatezza, discrezionalità e interpretazione, 8.- Segue: delimitazione di quest’ultima dall’attività discrezionale, 9.- Un percorso argomentativo della dottrina, 10.- Un altro percorso, 11.- Il problema della configurabilità di una zona di apprezzamenti né totalmente vincolati né discrezionali, 12.- Profili critici in merito all’esistenza di tale autonoma categoria. Opportunità del passaggio all’analisi della casistica concreta, 13.- Il caso dei bacini imbriferi montani, 14.- Le valutazioni concernenti perimetrazioni e zonizzazioni, 15.- Gli accertamenti sanitari e la tematica delle concessioni, 16.- Il settore delle valutazioni storico-artistiche, 17.- Osservazioni riassuntive su alcune argomentazioni utilizzate dalla giurisprudenza, 18.- Alla ricerca di criteri di verifica del ragionamento giuridico. Presentazione di due modelli, 19.- Il caso dell’autorità garante della concorrenza del mercato. Gli orientamenti della dottrina, 20.- La distinzione tra amministrazione e giurisdizione. Attualità di alcuni studi degli anni ’20, 21.- Alla ricerca delle concrete argomentazioni utilizzate dall’Autorità anti-trust. L’avvio dell’istruttoria, 22.- I contenuti dell’istruttoria, 23.- Rilievi riassuntivi sull’Autorità anti-trust. Alla ricerca della nozione di merito amministrativo, 24.- Interpretazione, discrezionalità e sindacato giurisdizionale, 25.- Le innovazioni introdotte dalla legge 205/2000, 26.- Clausola di ragionevolezza e sindacato del giudice amministrativo, 27.- Ulteriori riflessioni circa l’opportunità di approfondire la dimensione politica della discrezionalità, 28.- Possibili varianti del paradigma autorità-libertà. Le residue ragioni di un diritto speciale, 29.- La prospettiva del diritto paritario, 30.- Conclusioni; III. Teoria e ideologia dell’interesse legittimo: 1.- Premessa, 2.- Interesse legittimo e dogmatica giuridica. Verso una radicalizzazione della problematica, 3.- Alcuni interrogativi posti dalla legge 205/2000, 4.- L’interesse legittimo nella prospettiva dello storicismo, 5.- Profili costruttivi: presentazione e discussione di un primo modello, 6.- Presentazione e discussione di un secondo modello, 7.- La qualificazione della figura nel prisma della norma e in quello dell’ordinamento, 8.- La tesi del carattere strumentale all’interesse materiale, 9.- La legge 241/90 e i suoi interpreti, 10.- Sistema giuridico, interesse legittimo e interessi procedimentali, 11.- Il rapporto con l’interesse a ricorrere, 12.-Prime conclusioni in merito ai profili morfologici dell’interesse legittimo, 13.- Il rilievo della nozione di discrezionalità, 14.- Spunti sul riparto delle giurisdizioni, 15.- Storicità e attualità della figura, 16.- Teoria e ideologia dell’interesse legittimo, 17.- Conclusioni. |