Carlos J. Errázuriz M., Corso fondamentale sul diritto nella Chiesa.
I: Introduzione. I soggetti di diritto ecclesiale, Giuffrè Editore, Pontificia Università della Santa Croce, Trattati di diritto 6, Milano 2009, pp. XI-597.
di Costantino-M. Fabris
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Il prof. Carlos J. Errázuriz è uno tra i più noti canonisti a livello nazionale ed internazionale, il suo prevalente campo di interesse è quella particolare materia che prende il nome di “teoria generale del diritto canonico”, anche se è attualmente titolare anche del corso di Filosofia del Diritto, presso la Pontificia Università della Santa Croce in Roma.
Per coloro che si occupano delle questioni fondamentali del diritto canonico, è oramai divenuto un classico il volume del prof. Errázuriz dal titolo: Il diritto e la giustizia nella Chiesa. Per una teoria fondamentale del diritto canonico (Milano 2000). Esso tratta i principali temi di teoria generale, attinenti al diritto canonico, dal punto di vista della giustizia: l’ordinamento giuridico contiene in se i precetti relativi a ciò che è giusto, il diritto è espressione di ciò che è giusto.
Tale precedente volume rappresentava un sussidio basico, contenente le principali questioni riguardanti la teoria generale del diritto, dalla specifica angolatura canonistica; il presente volume affronta invece, in maniera organica, le principali tematiche relative al diritto della Chiesa nella prospettiva che è propria all’autore, quella teorico-fondamentale.
Un filo conduttore unisce i due volumi: in entrambi il diritto della Chiesa è analizzato quale oggetto della giustizia, per cui «il diritto canonico o ecclesiale è ciò che è giusto nella Chiesa di Cristo» (p. V); questa impostazione caratterizza, quasi come un leit-motiv, tutta la produzione dell’A., e quest’ultimo volume in maniera particolare.
Come specificato dal titolo, il presente volume è un vero e proprio corso di diritto canonico, svolto in maniera sistematica ed organica; tuttavia, come precisa lo stesso A., tale sistematicità della trattazione, non fa perdere di vista un dato di estrema rilevanza: «occorre assolutamente rifuggire dall’identificazione del diritto ecclesiale con il Codice, e non solo perché esistono norme universali e particolari extracodiciali, ma soprattutto perché ciò che si trova al centro dell’attenzione del canonista è la realtà giuridica della Chiesa, i rapporti reali di giustizia intraecclesiale, non il Codice né le altre norme canoniche, per quanto preziose e rilevanti esse siano come strumenti di giustizia nella Chiesa» (p. VII).
Certamente il metodo esegetico presenta alcuni vantaggi, legati soprattutto al fatto di avere un testo di riferimento cui continuamente guardare ed ispirarsi, tuttavia, come anche nel più ampio ambito del diritto secolare, anche il diritto della Chiesa necessita di discostarsi da tale impostazione metodologica, dal momento che essa non riesce a rendere conto del sistema normativo nel suo complesso, riducendosi al particolare nel quale il tutto, non sempre può essere contenuto. Tanto più il diritto della Chiesa, con la sua ricchezza e varietà, che non si limita al semplice approfondimento normativo tout-court, trova nelle esposizioni quali quella del presente Corso una più valida ed efficace proposta metodologica, in grado di dar conto in maniera più esaustiva del complesso normativo riguardante la Chiesa cattolica.
Come appare evidente dal titolo, il volume è la prima parte del corso, limitata dunque alla introduzione al diritto canonico ed ai soggetti ecclesiali di diritto, come fra poco vedremo. Una seconda parte, probabilmente già in cantiere, tratterà dei beni giuridici (parola di Dio, sacramenti e beni patrimoniali), della tutela penale e processuale dei diritti e dei rapporti tra la Chiesa e la comunità politica.
Il volume è suddiviso in due parti, corrispondenti alla suddivisione indicata dal titolo, ed in capitoli tematici, suddivisi in brevi paragrafi, ciascuno riguardante una singola questione giuridica: tale impostazione facilita molto il lettore e consente anche una lettura non continuativa del testo.
La prima parte contiene l’introduzione al diritto canonico, ed è sviluppata in tre capitoli che affrontano tre questioni fondamentali per introdurre il diritto canonico: il rapporto tra diritto e giustizia nella Chiesa, le questioni storiche legate alla nascita ed evoluzione del diritto canonico, dal suo sorgere e fino ai più recenti sviluppi riguardanti la codificazione del 1983; la configurazione del diritto nella Chiesa.
Il terzo capitolo, in particolare, oltre a fornire i presupposti teorici, presenta anche una trattazione delle norme generali contenute nel Codice di diritto canonico; questa impostazione caratterizza tutto il volume, dal momento che l’autore ha deciso di affiancare alle definizioni teoriche i riferimenti normativi codiciali, così da creare un collegamento dei secondi con la teoria generale ad essi attinente. Tale esposizione certamente rispecchia l’intendimento dell’autore più sopra ricordato e rende meno arida la trattazione dei singoli canoni.
Lo stesso autore ricorda che il presente volume è indirizzato anche agli studenti delle Facoltà di Giurisprudenza delle Università statali, ed è dunque fondamentale fornire i supporti di teoria generale del diritto canonico in un ambiente che solitamente è avvezzo ad affrontare il diritto esclusivamente (o quasi) dal punto di vista positivo. Inoltre, essendo il presente Corso completo (e senza dubbio lo sarà maggiormente alla pubblicazione del suo secondo volume), lo studente di giurisprudenza avrà finalmente modo di avere uno sguardo completo sul diritto canonico, sguardo solitamente precluso in favore di trattazioni monografiche su singoli argomenti ritenuti principali.
La seconda parte del volume tratta dei soggetti ecclesiali di diritto sia fisici che giuridici.
Il primo capitolo di questa seconda parte affronta la fondamentale tematica relativa alla persona umana nella Chiesa. Esso non presenta solamente i canoni dei libri primo e secondo del Codice di diritto canonico riguardanti le persone fisiche, ma offre pure una chiara indicazione circa il rilievo della persona umana per l’ordinamento giuridico della Chiesa: «Inteso il diritto ecclesiale come ciò che è giusto nella Chiesa, si comprende facilmente il protagonismo della persona umana nei rapporti giuridico-canonici. Il primo soggetto ecclesiale, cioè il titolare primario di diritti e di doveri giuridici nella Chiesa, è la persona umana» (p. 183). Tenendo presente che la Chiesa, nella vigenza del Codice del 1917, non riconosceva alcuna forma di diritto (se non quelli derivanti dal diritto naturale) ai soggetti no battezzati, si comprende bene la rilevanza oggi di tale fondamentale tematica, anche alla luce del magistero degli ultimi pontefici.
Seguono tre capitoli che presentano la Chiesa come istituzione. Dapprima gli aspetti generali: i soggetti di diritto nell’ambito della Chiesa istituzione, configurazione e funzione della Gerarchia, la potestà di governo e le sue articolazioni.
Poi il capitolo riguardante la dimensione universale della Chiesa, e gli istituti giuridici che a tale dimensione fanno riferimento: il Romano Pontefice, il Collegio dei Vescovi e le istituzioni ecclesiali che cooperano con il Romano Pontefice.
Un ultimo capitolo riguarda le dimensioni particolari della Chiesa: la diocesi e le altre circoscrizioni ecclesiastiche (con ampi riferimenti, come logico, alla figura del Vescovo diocesano), le parrocchie ed uno sguardo alla organizzazione ecclesiastica delle Chiese orientali (il riferimento al Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium è presente, seppur in modo puramente abbozzato, in tutto il volume). Il lettore comprenderà l’importanza di tale capitolo, specialmente avendo presente la rilevanza che assumono nella Chiesa odierna tali circoscrizioni, specialmente quella diocesana, vero asse portante della Chiesa cattolica.
Di grande interesse è pure il capitolo riguardante le realtà associative nella Chiesa: gli aspetti generali che le caratterizzano, le associazioni di fedeli, gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, gli istituti religiosi, gli istituti secolari e le nuove forme di vita consacrata.
Il volume qui recensito è, nelle intenzioni del suo Autore, un manuale, pertanto la bibliografia a piè di pagina è ridotta al minimo; al termine di ciascun capitolo è invece presentata una bibliografia dei temi trattati in quella singola parte: essa che fornisce la possibilità di effettuare eventuali utili approfondimenti sulle tematiche di volta in volta sviluppate nel capitolo.
La caratteristica del volume di essere un manuale di testo, coinvolge necessariamente anche l’approfondimento riservato a ciascun singolo argomento. A differenza però di altri testi analoghi, quello qui recensito offre una trattazione veramente completa del diritto della Chiesa, e lo fa con un linguaggio semplice che è caratteristica meritoria del suo Autore. La semplicità, tuttavia, non pregiudica l’approfondimento scientifico riservato alle singole questioni e soprattutto non sminuisce la fondamentale caratteristica dell’opera già ricordata: l’impostazione teorico-generale della stessa.
Ci perdonerà il lettore l’insistenza su tale caratteristica, ma non è facile incontrare oggi (e forse neanche ieri) un manuale generale che sia in grado di discostarsi dal metodo di analisi positivistico predominante, e ciò non solamente nei contenuti, ma nella stessa impostazione dell’opera. Oramai abituati ai commentari, sovente ripetitivi e privi di qualsiasi spunto riflessivo per il lettore, si potrà trovare questo volume una piacevole sorpresa, con la speranza che il piano completo dell’opera possa vedere presto la luce così da poter finalmente offrire un corso di diritto canonico, con le caratteristiche più volte ricordate, sufficientemente completo.
Una ulteriore speranza è che il volume del prof. Errázuriz possa servire da modello per altri manuali di diritto canonico e non solo.